9 soundtrack per un viaggio on the road sulla route 66

 Sicuramente una delle mete da sempre più suggestive è il "coast to coast" degli Stati Uniti e in particolare viaggiare su quella che è diventato l'emblema del sogno americano la Route 66 chiamata anche "Mother road". Una strada leggendaria che spacca gli U.S.A da Chicago a Santa Monica attraversando 8 stati (Illinois, Missouri, Kansas Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California) attraversando deserti sconfinati, montagne rocciose, grandi città e pianure che si perdono all'orizzonte. dove il rumore dei motori che sia di una moto o di un auto si sperdono nel silenzio, piccole stazioni di servizio che anche grazie a film o telefilm sono entrati nell'immaginario collettivo. Un viaggio che non può non avere una colonna sonora.



"Sweet Home Chicago" - Blues Brother - 1980

La partenza per il nostro viaggio non può essere che Chicago anche soprannominta "The Winding City". 
È proprio dalla metropoli sul lago Michigan sferzata dal vento, che si imbocca la Route 66 per iniziare a viaggiare verso Ovest. Città simbolo del probizionismo e del blues. La città di Chicago ha sempre ricoperto nel panorama musicale statunitense il ruolo di centro nevralgico del jazz e del blues. Nei primi decenni del Novecento fu meta per molti musicisti afro-statunitensi che provenivano dagli Stati del sud durante la grande migrazione afroamericana in cerca di lavoro e di un tessuto sociale migliore. Fu proprio il blues, caratteristica intrinseca dei musicisti neri del delta del Mississippi, ad essere importato in questa grande metropoli industriale creando, con il passare degli anni, un proprio Chicago-style, caratterizzato da innovative sonorità elettriche. Grandi virtuosi del blues parteciparono al vivace contesto musicale della città a partire dagli anni venti fino ai giorni nostri, e molti di essi si affermarono anche in campo internazionale. Per iniziare questo lungo viaggio non si può che iniziare con un grande classico "Sweet Home Chicago" canzone diventata simbolo della città grazie al film "The Blues Brothers" del 1980.


"New Light" - John Mayer - 2021

Dopo qualche ora di viaggio sulla Historic Route 66 si arriva nella città più importante del Missouri: Saint Louis. Ad accoglierci come porta pricipale della città c'è il Gataway Arch un enorme arco bianco ricoperto d’acciaio inossidabile alto 192 metri, progetto del famoso architetto Eero Saarinen. Per questa seconda tappa la canzone del cantautore John Mayer è perfetta per l'ascolto mentre si ammirano le luci del tramonto sul fiume Missouri: Una canzone rilassante che trasmette la serenità dello scorrere lento del fiume.




"La Grange" - ZZ Top - 1973

Dirigendosi verso Ovest dopo diverse ore si arriva nella città di Tulsa seconda città per estensione dopo Oklahoma City dello stato dell'Oklakoma. Città industriale famosa per i numerosissimi edifici in stile Art Deco e anche considerata il vero inizio di quelle città che attorno alla route 66 spuntano come funghi tavole calde, bar e Motel. Tulsa è la prima tappa che fa riaffiorare l'immagine mitologica della route 66 che tutti noi conosciamo. Per tutta questa suggestione "La Grange" degli ZZTop crea l'atmosfera più adatta per questa tappa. Forse una delle più celebri canzoni, anche grazie al suo riff di chitarra un pò rock un pò blues di genere hard rock da ascoltare su un viaggio On The road. Le barbe folte e incolte del duo e il modo stravagante di vestirsi rendono i ZZTop uno dei gruppi più iconici del rock anni 70.



"Born to Be Wild" - Steppenwolf - 1968

Cosa c'è di più selvaggio dell'odore della benzia o del rombo del motore che ruggisce sull'asfalto poche cose. Oklahoma City è la porta verso la parte più selvaggia della Road 66 prima di addentrarci nelle zone desertiche. Punto di partenza della corsa all'oro è da qui che oggi iniziano ad intravedersi stivali e cappelli da Cowboy. Oklahoma City è oggi anche sede del "National Cowboy e Western Eritage Museum" e nella parte sud della città è presente la cttadina Stockyards City dove sono presenti numerosissimi negozi di cappelli da cowboy dove tutt'oggi creano cappelli su misura. "Born To Be Wild" è un grande classico degli Steppenwolf incisa nel 1968 è forse la colonna sonora più appropriata per affrontare questa tappa perchè come Oklahoma city e come i ruggenti motori di auto o di una Harley Davidson, altro grande simbolo collegato indissolubilmente alla "Mother Road" abbiamo anche noi un lato animalesco selvaggio e indomito che ci permette di sognare ancora.



"Bad To The Bone" - George Thorogood - 1982

Lasciando lo stato dell'Oklahoma dopo qualche ora arriviamo nella seconda città più popolosa del New Mexico: Albuquerque anche chamata dai locali "Duke City". Nata attorno alla "Grand Mother", oggi è una delle città principali per quanto riguarda l'energia elettrica e l'industria elettronica poichè fu proprio ad Albuquerque che Bill Gates fondò la Microsoft. Lungo la Road 66, oggi chiamata anche Central Avenue è costellata da tavole calde, Motel e laboratori di tatuatori. Uno dei must per questo viaggio e soprattutto per questa tappa non può essere "Bad To The Bone" una canzone del 1983 di George Thorogood con il suo riff classico da chitarra Blues miscelato con la sonorità dell'hard rock da strada.




"Something 'bout You" - Kevin Welch - 2002

Ormai siamo arrivat a 2/3 della tratta arriviamo nello stato del Nevada dove ci aspettano praterie sterminate, il grande deserto arido e roccioso. Ci si presenta una difficile scelta: allungare il tragitto di qualche centinaia di chilometri ed imboccare la Route 163 altra strada di grandissimo fascino che porta dritto dritto nella Monument Valley per poi rientrare sulla route 66 nei pressi del Grand Canyon del fiume Colorado o proseguire sulla nostra strada lambendo solo il parco del Grand Canyon. In entrambi i casi si possono ammirare paesaggi iconici e grandissime distese suggestive di terreno arido dove i paesi non sono molti e la quiete regna sovrana. "Somethig 'bout You" richiama questo chilma di sconfinato relax. Una canzone di genere country del 2002 ideale per perdersi nelle infinite praterie e sognare.




"Follsom Prison Blues" - Johnny Cash - 1955

Ultima tappa della "Mother Road" prima di entrare nell'ultimo pezzo di tragitto californiano che porterà al molo di Santa Monica passando per la megalopoli di Los Angeles. Oatman è un paesino tra le montagne rocciose nato come set di film oggi mantiene le strutture tipiche del selvaggio west. Dove il tempo sembra essersi fermato tra rievocazioni di duelli tra pistoleri e l'hotel Oatman dove si narra che l'attore Clarke Gable passò la sua prima notte di nozze. Allo stesso modo "Follsom Prison Blues" di Johnny Cash mantiene quel sapore retrò delle canzoni dell'antico west nonstante sia una canzone del 1985 e diventata un'icona della musica country rock del '900.





"Scarr Tissue" - Red Hot Chili Peppers - 1999

Ultimo tratto di deserto e si arriva nella "città degli angeli". Si arriva attraverso le colline brulle della contea di San Bernardino e Pasadena, prima che il viaggio finisca c'è ancora spazio per vedere le palme che svettano sulle strade della città. Per evocare questo tratto come non affidarsi alla band californiana per antonomasia degli anni '90 i Red Hot Chili Peppers che nel 1999 cantarono "Will the bird i'll share this lonley viewin'" ossia " Con gli uccelli condividerò questa vista solitaria". "Scarr Tissue" incisa nell'album "Californication" è probabilmente la canzone più emotivamente impattante dopo un così lungo viaggio: Il video appunto girato sulla route66 nel deserto californiano è diventato iconico per la generazione degli anni '80-'90. Una brano che ci lancia nell'ultima canzone di questa playlist e nell'ultima tappa di questo lungo viaggo.



"Santa Monica" - Theory Of A Deadman - 2005

Dopo 3755 Km partiti dalla capitale del Blues e del Jazz, Chicago, ci ritroviamo sul molo di Santa Monica a quardare l'infinito oceano che ci si presenta di fronte. Chissà magari il sole si stà tuffando nel pacifico riflettendo i suoi colori rossastri mentre magari con le cuffiette che ti sei portato appresso durante questo lungo viaggio per farti compagnia, per farti vibrare di emozioni stai ascoltando "Santa Monica" dei Theory Of A Deadman, una canzone lieve e malinconica ma comunque di grande impatto. La canzone stà finendo in un dissolversi le onde iniziano a farsi sentire sempre più chiaramente. Ti volti e vedi un cartello che dice: "Santa Monica 66 End of the Trail" ti accorgi che il viaggio è finito maliconicamente ripensi alle esperienze vissute, riprendi il mezzo di trasporto che ti ha portato così lontano ma quello che sicuramente potrai portare con te un bel bagaglio di emozioni.



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