La magia della "Route Pacific Coast"

La seconda strada più affascinante dell'on the road negli Stati Uniti dopo la Route 66 è sicuramente l'Highway 1 anche denominata "Pacific Highway". Viaggiando sulla mitica Highway 1, ogni svolta rivela una vista inedita e ogni miglio narra una storia unica. È il percorso degli eterni sognatori, degli instancabili esploratori, e delle canzoni senza età che danzano al ritmo delle onde dell'oceano Pacifico. In questo articolo, vi accompagneremo in un percorso musicale lungo la costa più incantevole degli Stati Uniti, dove ogni brano è una destinazione e ogni nota un ricordo indelebile. Dalle ballate che cantano di libertà illimitata alle melodie che sussurrano di amori estivi e tramonti ardenti, la nostra selezione musicale è un invito a guidare con il vento tra i capelli e la musica che si fonde con l'aria salmastra del mare. Preparati a viaggiare lungo la Pacific Highway con l'anima che si eleva e una colonna sonora che profuma di avventura.



"Sittin' on the dock of Bay" - Otis Redding - 1968 - San Francisco


Il nostro itinerario inizia nel nord, dalla celebre "Cisco Bay", e ci guiderà verso sud fino alla città degli Angeli.
San Francisco, con le sue strade che si arrampicano sui colli come onde su una spiaggia, è un luogo di contrasti e meraviglie. Qui, l'architettura vittoriana incontra l'innovazione tecnologica, la nebbia del mattino avvolge il Golden Gate Bridge in un abbraccio misterioso, e la diversità culturale si manifesta ad ogni angolo.
La città è un teatro a cielo aperto, con i suoi tram storici che salgono le colline, le case color pastello delle Painted Ladies che brillano al sole, e quartieri come Chinatown e Castro che narrano storie di comunità e di battaglie per i diritti civili. San Francisco è anche un focolaio di creatività, dalla street art vivace del Mission District alle scale decorate di 16th Avenue, ogni passo è un'esperienza artistica.
Ma più di tutto, San Francisco è un simbolo di tolleranza e libertà. È la città che ha ospitato i bohémien degli anni '50, ha dato i natali al movimento hippie a Haight-Ashbury negli anni '60, e rimane un faro di progressismo e inclusione. La sua storia si intreccia con quella di coloro che hanno cercato e trovato qui un rifugio, un posto dove essere se stessi senza essere giudicati.
E quale modo migliore per iniziare questo viaggio evocativo se non con "Sittin' on the dock of the bay" di Otis Redding, che con la sua melodia del 1968 fa riferimento alla nebbia mattutina e alla tranquillità della baia, dipingendo un quadro suggestivo e quasi mistico con i suoi suoni soffusi e delicati.




"For What It's Worth" - Buffalo Springfield - 1966 - Monterey


Dopo aver lasciato San Francisco ci dirigiamo verso sud. dopo circa due ore di viaggio ci dirigiamo verso sud e arriviamo nella splendida cittadina di Monterey.

Immagina una cittadina che incarna la quintessenza della costa californiana: spiagge dorate che si fondono con l’oceano blu, una brezza marina che canta una dolce melodia e una storia che risuona attraverso i secoli. Benvenuti a Monterey, California, un luogo dove ogni angolo sembra ispirare una nuova sinfonia.

Monterey è molto più di una destinazione turistica; è un viaggio emozionale che tocca le corde dell’anima. Ogni mattina, la città si sveglia con il suono delle onde che si infrangono dolcemente contro la costa rocciosa, creando un ritmo naturale che accompagna la vita quotidiana. Le acque cristalline dell'oceano Pacifico riflettono i colori del cielo, trasformandosi in una tela vivente che cambia con il passare delle ore.

Passeggiando lungo Cannery Row, il cuore pulsante della città, si percepisce l’eco di una storia vibrante. Un tempo centro dell’industria delle sardine, oggi Cannery Row è un’armoniosa fusione di passato e presente. Gli edifici storici ospitano negozi caratteristici, ristoranti gourmet e gallerie d'arte, dove l'odore del mare si mescola con quello dei piatti locali, creando un’esperienza sensoriale unica.

Ma Monterey è anche un luogo di ispirazione artistica. Qui, John Steinbeck trovò il suo rifugio creativo, scrivendo pagine immortali che catturano l’essenza di questa terra. La sua presenza è ancora tangibile, le sue storie riecheggiano nei vicoli e nei paesaggi mozzafiato. L’annuale Monterey Jazz Festival, uno dei più prestigiosi al mondo, attira appassionati di musica da ogni dove, trasformando la città in un palcoscenico vibrante dove note jazz si librano nell’aria, intrecciandosi con il suono del mare.

Il 17-Mile Drive, con i suoi panorami mozzafiato, è un vero e proprio viaggio sinfonico attraverso alcune delle coste più spettacolari della California. Ogni curva rivela una nuova vista, una nuova melodia visiva che cattura il cuore. La maestosità dei cipressi solitari, la potenza delle onde che si infrangono contro le rocce, tutto contribuisce a creare un’esperienza visiva e uditiva che è pura poesia.

Ad accompagnarci durante l'arrivo ci pensa Buffalo Springfield con una delle canzoni più suggestive ed evocative di quel decennio: "For What's is Worth" incisa nel 1966.

"For What It's Worth" non è solo una canzone, ma una finestra aperta su un momento cruciale della storia. Scritta da Stephen Stills, nasce come una risposta alle tensioni tra la polizia e i giovani manifestanti a Los Angeles, ma la sua portata va ben oltre. È un grido di allarme, un invito a prestare attenzione a ciò che sta accadendo intorno a noi. La voce di Stills, quasi sussurrata, porta con sé un senso di urgenza e di riflessione, come se ogni parola fosse un monito da non ignorare.

La canzone inizia con una frase che è diventata iconica: "There's something happening here. What it is ain't exactly clear." Queste parole semplici ma potenti catturano perfettamente l'incertezza e l'inquietudine di un'epoca. La melodia è semplice, quasi ipnotica, con la sua ripetitività che ricorda un mantra, mentre il testo si dipana in un crescendo di immagini e sensazioni.

"For What It's Worth" è caratterizzata da un arrangiamento musicale minimale, con la chitarra acustica in primo piano, accompagnata da un tamburo che batte come un cuore in ansia. Questa semplicità strumentale permette al messaggio della canzone di emergere con chiarezza e forza. L'armonica che entra a metà brano aggiunge un tocco di malinconia, quasi a ricordarci la fragilità della condizione umana.

Il ritornello, con il suo avvertimento "Stop, hey, what's that sound? Everybody look what's going down," è un invito collettivo a fermarsi e riflettere. È un richiamo a prendere coscienza di ciò che accade intorno a noi, a non rimanere indifferenti di fronte all'ingiustizia e alla repressione. È un messaggio che, nonostante sia stato scritto in un contesto specifico, continua a risuonare con forza anche oggi.

"For What It's Worth" è una canzone che va oltre la sua epoca, diventando un inno universale per ogni generazione che si trova a confrontarsi con il cambiamento e la protesta. È una testimonianza del potere della musica di unire, di far riflettere e di ispirare. È un ricordo vivente che, in mezzo al caos e alla confusione, c'è sempre una voce che può emergere, portando con sé un messaggio di speranza e di risveglio.




"Pumped Up Kicks" - Foster The People - 2011 - Santa Barbara




Ripartendo verso sud percorriamo la strada superando scenrari costieri fantastici e attraversando il suggestivo Bixbi Creeek BridgeBixbi Creeek Bridge si raggiungono le spiagge del sud.
Ad accompagnarci in questo viaggio ci sono i Foster The People con "Pumped Up Kicks" una canzone stranamente seducente ma anche dissonante. Il ritmo orecchiabile e i fischi leggeri sembrano invitare ad un’estate spensierata, evocando immagini di giovani che corrono liberi sotto il sole. Ma sotto la superficie di questa melodia accattivante, si nasconde una storia oscura e inquietante, un contrasto che cattura l’ascoltatore in un abbraccio ambivalente.

La canzone, con il suo riff di basso contagioso e il suo ritmo che sembra una marcia giocosa, si sviluppa con una leggerezza che è quasi ingannevole. È come se ci trovassimo in un parco giochi, dove la felicità è tangibile e palpabile. La voce di Mark Foster, dolce e quasi sussurrata, ci guida attraverso questo paesaggio sonoro con una serenità che cela una tensione sottile.

Le parole, tuttavia, raccontano una storia diversa. "Pumped Up Kicks" parla di un adolescente alienato che fantastica su atti di violenza. La dissonanza tra la spensieratezza della melodia e la gravità del testo crea un effetto disturbante, una sorta di straniamento che costringe l’ascoltatore a confrontarsi con le realtà oscure che si nascondono dietro le facciate apparentemente perfette.

Il ritornello, con il suo invito ripetuto "All the other kids with the pumped up kicks, you better run, better run, outrun my gun," è un grido di avvertimento che rompe l'incantesimo della musica leggera. È un richiamo che echeggia l’urgenza e la disperazione di una gioventù in crisi, un riflesso della violenza che, spesso, esplode in luoghi inattesi.

Nel frattempo arriviamo a Santa BarbaraSanta Barbara, il gioiello della California  è una sinfonia di bellezze naturali e fascino senza tempo. Qui, dove le montagne di Santa Ynez si tuffano nell'oceano Pacifico, la vita si svolge con un ritmo sereno e melodico, come una ballata che celebra la perfetta armonia tra terra e mare.

Appena arrivi a Santa Barbara, il calore del sole e la brezza marina ti avvolgono, accogliendoti in un abbraccio gentile. La città, conosciuta come la "Riviera Americana", incanta con le sue spiagge dorate, le colline ricoperte di vigneti e l'architettura in stile coloniale spagnolo che racconta storie di un passato ricco e variegato.

Passeggiando lungo la celebre State Street, il cuore pulsante della città, si percepisce un'atmosfera vibrante e cosmopolita. I caffè all'aperto e i ristoranti gourmet offrono sapori che riflettono la fusione di culture e tradizioni. La musica dal vivo, che spesso riempie le strade, crea un sottofondo gioioso, una colonna sonora perfetta per esplorare boutique eleganti e gallerie d'arte contemporanea.



"I'm Always Here" - Jimi Jamison - 1993 - Malibu



Appena si arriva a Malibu, si è avvolti da un’atmosfera quasi irreale. Le spiagge, come Zuma Beach e Surfrider Beach, offrono uno scenario che sembra uscito da un sogno: sabbia finissima che si estende a perdita d’occhio, onde che si infrangono con un ritmo costante e rassicurante, e un orizzonte che si fonde con il cielo, creando un’infinita sfumatura di blu. Qui, molti trovano ispirazione, e non è un caso che Malibu sia stata musa per innumerevoli canzoni e artisti.

Malibu è stata il rifugio di leggende della musica come Bob Dylan, Neil Young e Jim Morrison. Le loro note sembrano ancora fluttuare nell’aria, mescolandosi con il canto dei gabbiani e il fragore delle onde. Passeggiando lungo il Malibu Pier, si può quasi sentire l'eco delle loro voci, come se le melodie e i versi che hanno creato siano impressi nell’anima di questo luogo.

La Pacific Coast Highway, che attraversa Malibu, è una sinfonia in movimento. Guidare lungo questa strada iconica, con l'oceano da un lato e le colline dall'altro, è un’esperienza sensoriale unica. Il rombo del motore si fonde con il suono delle onde, creando una colonna sonora naturale che accompagna ogni chilometro. Ogni curva della strada rivela nuovi panorami, ognuno più mozzafiato del precedente, come un crescendo musicale che culmina in un’armoniosa esplosione di bellezza.

Le serate a Malibu sono altrettanto magiche. Quando il sole si tuffa nell'oceano, dipingendo il cielo di rosa, arancione e viola, le spiagge si riempiono di una luce dorata che sembra uscita da una fiaba. È il momento perfetto per sedersi intorno a un falò, chitarra in mano, e lasciare che la musica nasca spontanea, accompagnata dal crepitio del fuoco e dal mormorio delle onde. Le stelle sopra Malibu sembrano brillare più intensamente, creando una volta celeste che fa da palco a ogni melodia suonata e cantata sotto di esse.

Ad accompagnarci in questa tappa non ci potrebbe che essere Jimi Jamison con "I'm Always Here" arrivata al successo come sigla del telefilm iconico "Baywatch" ambientato proprio in questo angolo di California.
"I'm Always Here" di Jami Jameson emerge come un faro luminoso di emozioni e speranza. Questa canzone non è solo una melodia, ma un’esperienza profonda che avvolge l’ascoltatore in un caldo abbraccio sonoro.

Sin dalle prime note, "I'm Always Here" cattura l’attenzione con un’intro dolce e rassicurante, come il sorgere del sole dopo una notte tempestosa. La voce di Jami Jameson, con la sua profondità e sincerità, si fa strada delicatamente, trasmettendo un senso di conforto e protezione. È una voce che sembra dire: “Non sei solo, io sono qui per te.”

Il testo della canzone è un messaggio di presenza incondizionata, un pegno di fedeltà e sostegno che va oltre le parole. Ogni verso è intriso di affetto e promesse di stare accanto, nei momenti di gioia come in quelli di difficoltà. Le parole si intrecciano con la melodia in un perfetto equilibrio, creando un effetto che è al contempo calmante e rinvigorente.

Il ritornello, potente e pieno di sentimento, si eleva come un inno alla resilienza e all’amore eterno. La ripetizione delle parole “I’m always here” diventa un mantra rassicurante, una dichiarazione che si radica profondamente nell’anima di chi ascolta. È una promessa che risuona come un faro nelle tempeste della vita, ricordando che, nonostante tutto, c’è sempre qualcuno che ci tiene la mano.

La strumentazione della canzone, con il suo arrangiamento minimalista ma emotivamente carico, accompagna perfettamente la voce di Jameson. Gli accordi di chitarra acustica, delicati ma decisi, creano una base solida su cui la voce può librarsi liberamente. L’aggiunta di leggere percussioni e archi sottili arricchisce il brano senza mai sovrastare il messaggio principale.



"Barbara Ann" - Beach Boys - 1961 - Santa Monica





Santa Monica, la scintillante perla della California meridionale, si staglia con il suo mix ineguagliabile di cultura vibrante, paesaggi mozzafiato e un'atmosfera che incanta il cuore di chiunque la visiti. Questa cittadina, affacciata sull'Oceano Pacifico, è molto più di una destinazione turistica: è un inno alla bellezza e alla vitalità della vita costiera californiana.

Immagina di passeggiare lungo il molo di Santa Monica al tramonto, con una leggera brezza marina che ti accarezza il viso e il suono delle onde che si infrangono dolcemente sotto i tuoi piedi. Il famoso Santa Monica Pier, con la sua iconica ruota panoramica, è un punto di riferimento tanto visivo quanto emotivo. Qui, i suoni vivaci dei musicisti di strada si mescolano con le risate dei bambini e il chiacchiericcio delle famiglie, creando una sinfonia di gioia e leggerezza che risuona nell'aria.

Santa Monica è anche un vibrante centro culturale. La Third Street Promenade è un vivace viale pedonale dove artisti di strada e musicisti locali mostrano il loro talento, mentre le gallerie d'arte contemporanea espongono opere che sfidano l'immaginazione. La città ospita numerosi eventi culturali e festival musicali, dove ogni nota suonata sembra risuonare in perfetta armonia con l'ambiente circostante.

Nel panorama musicale degli anni '60, poche canzoni sono riuscite a catturare l'essenza del divertimento spensierato come "Barbara Ann" dei Beach Boys. Pubblicata nel 1965 come parte dell'album "Beach Boys' Party!", questa traccia è diventata un inno di giovialità e leggerezza, rimanendo un classico senza tempo che evoca immagini di spiagge soleggiate, serate estive e la pura gioia della giovinezza. Ascoltare "Barbara Ann" è come essere trasportati istantaneamente su una spiaggia californiana, circondati da amici che cantano e ridono intorno a un falò. L'apertura con il coro gioioso di "Ba ba ba, ba Barbara Ann" è un invito irresistibile a unirsi alla festa. Le armonie vocali, caratteristica distintiva dei Beach Boys, creano un tessuto sonoro ricco e vibrante, che riempie l'aria di euforia.



"California" - Phantom Planet - 2002 - Los Angeles




Siamo arrivati alla fine di questo splendido viaggio durato 1000 Km siamo partiti da San Francisco e arriviamo a nella città degli angeli nella contea di Orange County.
Arrivare a Los Angeles dopo aver percorso la spettacolare Pacific Coast Highway è come fare il gran finale di una sinfonia. Questa città, con il suo mix unico di glamour hollywoodiano, cultura vibrante e paesaggi mozzafiato, offre un'esperienza indimenticabile che incarna il sogno californiano.
Qui dove le stelle e i grattacieli si mischiano con le grandi spiagge che si gettano nell'oceano, dove il glamour è una costante ma anche una città di altrettante contradizioni. 
Ad accompagnarci in questo arrivo ci saranno i Phantom Planet con un inno a quello che viene chiamato il "Golden State" una canzone del 2002 "California" diventata anche questa nota come colonna sonora della serie TV "The O.C" sigla che stà per orange County proprio dove stiamo per spegnere i fari su questo viaggio.
Quando le prime note di "California" dei Phantom Planet iniziano a suonare, una sensazione di nostalgia e di avventura imminente prende il sopravvento. Pubblicata nel 2002, questa canzone è diventata un simbolo non solo per una generazione, ma anche per tutti coloro che sognano la libertà e il fascino irresistibile della costa californiana.

"California" apre con un semplice riff di chitarra, seguito dalla voce malinconica e appassionata di Alex Greenwald che canta "We've been on the run, driving in the sun, looking out for number one." Questi versi iniziali evocano immediatamente immagini di strade polverose, cieli azzurri e l'eterna ricerca di qualcosa di meglio. È una canzone che parla di fuga e scoperta, di lasciare il passato alle spalle e abbracciare nuove possibilità
Ascoltare "California" è come aprire una porta verso una miriade di ricordi. È un brano che accompagna i viaggi su strade panoramiche, le notti estive trascorse con amici e i sogni ad occhi aperti di un futuro incerto ma emozionante. La voce di Greenwald, potente e sincera, unita al crescendo strumentale, crea un'atmosfera che è al tempo stesso esuberante e introspective.
Più di una semplice canzone, 
"California" è un inno alla libertà e all'avventura. Le sue parole parlano di un luogo mitico dove tutto è possibile, un rifugio per chi cerca un nuovo inizio. La California, con le sue spiagge dorate e il suo spirito indomito, diventa un simbolo universale di speranza e rinascita.



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