"Trashvolution Parte 2 – Dalla fattoria alla borgata in 5 brani" (Spoiler: nessun gusto musicale è stato risparmiato.)
Sì, ci siamo ricascati. Pensavate che la musica trash italiana avesse già dato tutto con la prima ondata? Illusi! L’Italia ha ancora tonnellate di glitter, autotune e coreografie da balera in canotta da offrirvi.
In questa Parte 2, vi riportiamo a bordo della navicella spaziale dell’imbarazzo sonoro: brani che non volevate ricordare… e che adesso vi ritroverete a canticchiare sotto la doccia come se foste all’Aquafan nel 2006.
⚠️ Avvertenze per l’ascolto:
- Evitare l’uso prolungato in ufficio o sui mezzi pubblici.
- Non responsabili di flashmob spontanei in cucina.
Preparate i bacini, riscaldate le ascelle e alzate le mani, perché le canzoni trash italiane stanno per tornare… e non hanno intenzione di chiedere scusa! 💃🕺
"La Canzone Del Capitano - Dj Francesco - 2003
Era il 2003. I telefonini avevano le antenne, i ciuffi erano scolpiti nel gel, e DJ Francesco – figlio ribelle del più pacifico dei Pooh – decise che era giunto il momento di rovinare l’Italia. Con “La Canzone del Capitano”, il nostro eroe con bandana glitterata prese il microfono, salì su una barca e conquistò villaggi turistici da Rimini a San Vito lo Capo.
Il testo? Una poesia da animazione Valtur:
Porta in alto la mano, segui il tuo capitano, muovi a tempo il bacino…
È Zumba per l’anima, karaoke dell’assurdo. E poi il colpo di scena: DJ Francesco si autoproclama Capitan Uncino e attacca Peter Pan definendolo ottuso col cervello chiuso. Eminem scansate proprio. È diss track balneare.
Il video? Un sogno bagnato di qualsiasi animatore turistico: barca, ragazze in bikini, ciambelle galleggianti e lui, Francesco, con sguardo fiero da corsaro dei lidi. Un mix tra Baywatch e Paperissima Sprint, diretto da Gaetano Morbioli (che probabilmente ha girato tutto in tre ore e con un bicchiere in mano).
E i numeri? 1,5 milioni di copie vendute, il singolo italiano più venduto del secolo (sì, davvero). Responsabile di almeno il 73% delle distorsioni d’anca in spiaggia tra il 2003 e il 2006.
Perché ha funzionato? Perché era il 2003. Bastavano quattro parole in rima, un balletto a caso e la promessa implicita di un aperitivo gratis. “La Canzone del Capitano” non si ascolta: ti possiede. Ti ritrovi a ballarla anche in fila all’INPS. È un virus da ombrellone, un’onda trash che travolge tutto, anche il buon gusto.
Elemento | Livello Trash |
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Balli da villaggio vacanze | 🤸♂️🤸♂️🤸♂️ |
DJ Francesco vestito da pirata | 🏴☠️ Crimine estetico |
Presenza costante a Capodanno Rai | 📺 Inevitabile |
Testo che ti rimane incollato | 🧠 Colla UHU |
"Il Pulcino Pio" - RADIO GLOBO (MORGANA GIOVANNETTI) - 2012
“In radio c’è un pulcino… e il pulcino pio, e il pulcino pio…”
Poi la gallina, il gallo, il tacchino, il cane, il caprone, la colomba, l’anatra, la mucca... e infine: IL TRATTORE. Che ovviamente schiaccia il pulcino. Boom. Fine. Trauma nazionale.
Un finale più dark di “Game of Thrones”, ma con più piume e meno budget.
Il video? Un cartone animato con colori psichedelici, animali CGI e un trattore killer. Una specie di Pixar in crisi esistenziale, ma il risultato è ipnotico. Tipo ipnosi da sagra di paese.
Otto settimane primo in classifica, quintuplo platino, e tradotto in più lingue di Shakespeare. Ah, e c’è anche il sequel: La vendetta del Pulcino, dove si rialza e devasta tutto. Roba da Marvel gallinacea.
Elemento | Livello Trash |
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Testo composto solo da versi | 🐔 Composizione ornitologica |
Ripetitività da lavaggio cerebrale | 🌀 Estrema |
Animazione in stile flash | 💻 2003 vibes |
Trauma infantile indotto | 😵 Totale |
"Esatto" - Francesco Salvi - 1989
E ora, signore e signori, Sanremo. Ma quello strano, quello bello, quello in cui Francesco Salvi sale sul palco e si porta dietro… una fattoria.
Corre l’anno 1989. Salvi presenta Esatto!, un pezzo che sembra uscito da un laboratorio di genetica tra musica demenziale e circo degli orrori. Il testo?
“Facciamo tutti dei versi, siamo una grande tribù…”
E giù con imitazioni di maiali, galli, cavalli e persino un pesce… che non fa nulla.
Silenzio.
“ESATTO!”
Il pubblico va in delirio, i critici piangono, e la musica italiana… cambia per sempre (forse in peggio).
Il brano arriva 7° a Sanremo, entra nella storia del nonsense e diventa il manifesto dell’orgoglio trash italico. Altro che cover di Battisti, qui si fa la trap agricola ante litteram.
Elemento | Livello Trash |
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Urla gratuite | 📣 Timpani distrutti |
Umorismo nonsense da varietà Rai | 🤪 Vintage assurdo |
Estetica da televendita notturna | 🛍️ Cult trashissimo |
Piena fiducia nella parola “esatto” | 🔁 Ipnotico |
WWW Mi PiaciTu - Gazosa – (2001)
C'erano un tempo in cui il modem faceva trrr...krrr... plof, il browsable era una battaglia, e i messaggi d’amore viaggiavano tra SMS a pagamento e suonerie polifoniche da 30 secondi. In quel mondo lento e colorato, sbocciano i Gazosa: quattro ragazzini romani (11‑13 anni al debutto), lanciati da Caterina Caselli, che vinsero Sanremo Giovani 2001 con “Stai con me (Forever)”
Ma il vero colpo di fulmine estivo fu “www mi piaci tu”, singolo pubblicato da Sugar/Universal il 1° luglio 2001, col suo titolo da dominio web e un ritornello onnipresente:
“Every day, every night... www mi piaci tu tu tu tu tu…”
Cinque “tu”! Se uno ti mancava, arrivavano tutti gli altri a compensare.
Il brano salì rapidamente al #4 nella classifica italiana, grazie anche a un massiccio supporto da uno spot Omnitel con protagonista Megan Gale girato in Sardegna Il video e la campagna TV cementarono il pezzo come tormentone estivo ufficiale.
Canzone | www.mi.piaci.tu – Gazosa (2001) |
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Livello Trash | 💥💻 92° |
Effetto collaterale | Dipendenza da gif animate & chat MSN |
Iconografia | 👩🎤 Gel nei capelli, t-shirt glitter, tastiere immaginarie |
Momento ideale | Quando aspettavi 30 secondi per connetterti a internet con Fastweb |
Citazione cult | “www mi piaci tu… punto com!” |
"Supercafone" - Er Piotta - 1999
Prima che il trap diventasse mainstream, c’era lui: Er Piotta, il coatto più autentico della scena romana. Supercafone è il grido di battaglia delle periferie, il vangelo urlato dai motorini truccati e dai pantaloni a vita bassa. È l’autocelebrazione del ragazzo di borgata che non ha nulla da perdere e tutto da raccontare, con un beat funkettone che ti si incolla al cervello più della gomma sotto i banchi.
Il testo è un’enciclopedia del comportamento cafone, declinato con orgoglio, ironia e una parlantina che sembra uscita direttamente da una panchina di Centocelle.
Ma non è solo uno sfottò: è anche un’ode all’identità, un invito a non vergognarsi delle proprie radici. Piotta non prende in giro il coatto, lo celebra, lo mette al centro della scena, trasformandolo in eroe urbano. Il videoclip è un trionfo di occhiali specchiati, canottiere, motorini sgasanti e frasi mitiche. E anche se oggi siamo nel mondo degli influencer e delle sneakers da 400 euro, Supercafone resta un’icona pop.In fondo, chi non si è mai sentito un po’ cafone almeno una volta nella vita?
Canzone | Supercafone – Er Piotta (1999) |
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Livello Trash | 🔥🔥🔥 95° |
Effetto collaterale | Sindrome da coattitudine acuta 💣 |
Iconografia | 🕶️ Canottiera, motorino, occhiali specchiati |
Momento ideale | Capodanno a Tor Bella Monaca con DJ in cortile |
Citazione cult | “C’ho ‘na panza che fa provincia” |
Canzone | Anno | Livello Trash | Descrizione visiva |
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La Canzone del Capitano | 2003 | 🔥 90° | 🛳️ Animazione da crociera |
Il Pulcino Pio | 2012 | 🔥🔥 97° | 🍼 Rave all’asilo |
Esatto | 1989 | 🔥 88° | 🛒 Supermercato surreale |
www mi.piaci tu | 2001 | 🔥🔥 92° | 💻 Chat di Messenger con glitter |
Supercafone | 1999 | 🔥🔥🔥 95° | 🕶️ Capodanno a Tor Bella Monaca |
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