"Enema of the State": L'album e l'infermiera che lanciarono i Blink-182

Nel 1999, i Blink-182 lanciavano "Enema of the State", un disco che avrebbe cambiato in maniera indelebile la storia del pop-punk e della musica giovanile. Il trio di Los Angeles composto da Mark Hoppus, Tom DeLonge e il nuovo membro Travis Barker riusciva a mescolare ironia adolescenziale, canzoni orecchiabili e un suono irresistibilmente rapido, dando vita a un album immediatamente di culto.

L'album fu un enorme successo: Enema of the State si vendette in oltre 15 milioni di copie in tutto il mondo e ricevette dischi di platino in numerose nazioni, entrando nella Top 10 della Billboard 200 negli Stati Uniti. Singoli come “All the Small Things” e “What’s My Age Again?” divennero inni generazionali, accompagnati da videoclip iconici su MTV, con il primo che vinse anche il premio Best Group Video agli MTV Video Music Awards del 2000.

La critica, inizialmente divisa, ha poi riconosciuto l’album come una pietra miliare del genere: Kerrang! e Rock Sound lo hanno messo al primo posto tra i migliori album pop-punk di tutti i tempi, mentre Rolling Stone lo ha posizionato al secondo posto, subito dietro Dookie dei Green Day.

L'album

Alla fine degli anni ’90, il pop-punk californiano era all’apice, con band come Green Day (Dookie, 1994) e The Offspring (Smash, 1994). In questo contesto i Blink-182, da San Diego, avevano già pubblicato due album (Cheshire Cat, 1995 e Dude Ranch, 1997) e raggiunto un primo successo con il singolo “Dammit”. Nel 1998, il batterista Scott Raynor fu sostituito da Travis Barker degli Aquabats: una mossa che diede alla band un’impronta ritmica più rapida e tecnica.

Con questa nuova formazione, i Blink-182 si affidarono al produttore Jerry Finn (già noto per Dookie) per registrare Enema of the State. Finn diede al disco un suono pulito e perfettamente adatto alla radio, grazie a mix veloci e melodici. Il risultato fu un album che conquistò subito i giovani ascoltatori, aiutato da video iconici e canzoni dai ritornelli indimenticabili.

I brani di Enema raccontano un’adolescenza spensierata e provocatoria. Molti pezzi parlano di relazioni giovanili e confusione tipica dell’età: “Going Away to College” parla dell’addio al liceo, “Don’t Leave Me” esprime la sofferenza per una separazione, e “All the Small Things” ironizza sul rapporto tra band e fan. L’umorismo è ovunque: “Aliens Exist” è un omaggio alle teorie sugli UFO (una passione dichiarata di DeLonge), e lo stesso titolo dell’album è un gioco di parole irriverente su “enemy of the state”.
Ma non mancano toni più profondi: “Adam’s Song” affronta temi come solitudine, depressione e pensieri suicidi con un tono autobiografico. Questo mix di leggerezza e malinconia rende l’album vario e molto vicino alle esperienze emotive del pubblico di fine anni ’90.
Il suono di Enema of the State combina velocità punk con melodie pop. Grazie alla produzione di Finn, le canzoni sono limpide e accattivanti: le chitarre di DeLonge e Hoppus spaziano tra riff energici e cori memorabili, mentre la batteria fulminea di Barker impone un ritmo incalzante. I brani sono brevi (in media 2–3 minuti), diretti e con linee melodiche che restano in testa.
La critica, come Rolling Stone, sottolineò l’equilibrio tra innocenza e ribellione: l’album è “innocuo, ma abbastanza solido da alimentare quella ribellione contro tutto da cui è nato il rock”. AllMusic lo definì un “disco divertente, sopra la media dei pop-punk”, capace di portare il punk al grande pubblico senza perdere la sua energia

Curiosità

💉 La celebre copertina dell’album mostra la pornostar Janine Lindemulder in abiti da infermiera mentre si infila un guanto di lattice. Il fotografo David Goldman raccontò di essere arrivato sul set senza conoscere i Blink-182, ma finì per creare un’immagine che sarebbe diventata iconica. Inizialmente il disco doveva chiamarsi Turn Your Head and Cough, ma il titolo fu poi cambiato nell’irriverente Enema of the State.

💿 Il primo singolo, “What’s My Age Again?”, rappresenta bene l’ironia della band. In origine si chiamava “Peter Pan Complex” (in riferimento a chi non vuole crescere), ma finì per diventare un grande successo radiofonico. Il video diretto da Marcos Siega li mostra mentre corrono in mutande per Los Angeles, consolidando la loro immagine scanzonata. Anche “All the Small Things” conquistò il pubblico con un ritornello orecchiabile e un video satirico sulle boy band.

🎤L’ingresso di Travis Barker nel 1998 fu decisivo per il suono dell’album. Proveniente dagli Aquabats, portò una tecnica raffinata e un’energia ritmica mai vista prima. Grazie a lui, i Blink-182 accelerarono i tempi e sperimentarono nuovi ritmi senza perdere la loro anima pop-punk. I brani di Enema guadagnarono potenza e incisività, rafforzando la formula vincente della band.

🎶La popolarità di Enema of the State superò presto i confini della musica: i Blink-182 apparvero nel film American Pie (1999), suonando una delle loro canzoni. Negli anni l’album è stato celebrato come un classico del pop-punk, con ristampe e concerti commemorativi come nel 2019, per il ventennale. La sua eredità è evidente: ha influenzato numerose band successive e fissato lo spirito dell’adolescenza americana degli anni ’90 nella memoria collettiva musicale.


🎵 Enema of the State – Blink-182 (1999)

📀 Scheda tecnica

  • 🔢 Numero tracce: 12

  • ⏱️ Durata totale: 34 minuti e 39 secondi

  • 🎸 Genere: Pop punk (34:39)

🌟 Singoli estratti dall’album

  1.  What’s My Age Again? – 2:28

  2.  All the Small Things – 2:48

  3. Adam’s Song – 4:09

🎧 Tracklist completa

  1. Dumpweed – 2:23

  2. Don’t Leave Me – 2:38

  3. Aliens Exist – 3:13

  4. Going Away to College – 2:59

  5. What’s My Age Again? – 2:28

  6. Dysentery Gary – 2:45

  7. Adam’s Song – 4:09

  8. All the Small Things – 2:48

  9. The Party Song – 2:19

  10. Mutt – 3:23

  11. Wendy Clear – 2:50

  12. Anthem – 3:39



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