"Music In Crime": la fine della musica sul "Re del Rock"

Elvis Aaron Presley nacque l’8 gennaio 1935 a Tupelo, Mississippi, in una famiglia umile. Figlio unico dopo la nascita prematura e la morte del fratello gemello Jesse Garon, Elvis crebbe in un ambiente segnato da difficoltà economiche e profonde radici religiose. I suoi genitori, Vernon e Gladys, svolsero un ruolo cruciale nella sua educazione, trasmettendogli valori di fede, modestia e dedizione.

Elvis mostrò un interesse precoce per la musica. La sua passione si sviluppò frequentando la chiesa locale, dove fu esposto ai canti gospel, e ascoltando programmi radiofonici di musica country e blues. A undici anni, ricevette in dono la sua prima chitarra, un evento che segnò l'inizio di un amore eterno per la musica.

Le esperienze nell’ambiente rurale del Sud americano, unite alle sue radici socio-economiche modeste, influenzarono profondamente il suo stile musicale, che sarebbe poi diventato una fusione innovativa di diverse tradizioni: il gospel, il rhythm and blues e il country.
Gli Esordi della Carriera

Nel 1953, dopo il diploma, Elvis si trasferì con la famiglia a Memphis, Tennessee. Fu in quella città ricca di cultura musicale che trovò l’ispirazione per intraprendere una carriera professionale. Lo stesso anno, incise per pochi dollari il suo primo disco presso la Sun Records, un regalo per sua madre. Il produttore Sam Phillips notò subito il suo talento e intuì il potenziale rivoluzionario di un cantante bianco con il suono e l’anima del rhythm and blues nero.

Nel 1954, insieme ai musicisti Scotty Moore (chitarra) e Bill Black (contrabbasso), registrò “That’s All Right (Mama)”, una canzone che segnò la nascita del rock ‘n’ roll e proiettò Elvis sotto i riflettori.




Tra il 1956 e il 1958, Elvis raggiunse il culmine del successo commerciale e culturale. Con brani come “Heartbreak Hotel”, “Hound Dog” e “Jailhouse Rock”, conquistò il pubblico americano e internazionale, abbattendo barriere razziali e generazionali. Il suo stile, caratterizzato da movimenti del corpo sensuali e una voce carismatica, scatenò reazioni contrastanti: adorato dai giovani, criticato dagli adulti conservatori.









Elvis apparve in programmi televisivi nazionali e debuttò al cinema con film di successo come “Love Me Tender” (1956). In questo periodo, la sua figura fu consacrata come simbolo di ribellione giovanile e icona culturale.




Nel 1958, Elvis fu arruolato nell’esercito degli Stati Uniti, servendo due anni in Germania. Questo periodo segnò una pausa nella sua carriera, ma non intaccò la sua popolarità. Durante il servizio militare, conobbe Priscilla Beaulieu, che in seguito sarebbe diventata sua moglie.

Il ritorno di Elvis alle scene fu caratterizzato da una transizione: la sua musica si orientò verso uno stile più maturo e sentimentale, con brani come “It’s Now or Never” e “Are You Lonesome Tonight?”. Contemporaneamente, continuò la sua carriera cinematografica con pellicole leggere e di successo commerciale, anche se spesso criticate dalla critica.

Gli anni ‘70 furono una fase mista di trionfi e difficoltà. Elvis iniziò una serie di spettacoli a Las Vegas che consolidarono il suo status di artista leggendario, ma il successo fu accompagnato da crescenti problemi personali. Divorziò da Priscilla nel 1973 e sviluppò una dipendenza da farmaci prescritti.

Sebbene il suo talento rimanesse intatto, la sua salute e il suo aspetto fisico iniziarono a deteriorarsi visibilmente. Tuttavia, canzoni come “Burning Love” e il leggendario spettacolo “Aloha from Hawaii” (trasmesso in mondovisione) testimoniano l’incredibile impatto che continuò ad avere nel mondo musicale.


"La Caduta del Re"


Negli anni precedenti alla sua morte, la vita di Elvis Presley era segnata da una miscela complessa di successo professionale, difficoltà personali e un deterioramento della salute fisica e mentale. Questo periodo della sua vita, che culminò tragicamente il 16 agosto 1977, offre una finestra sulla pressione che il "Re del Rock ‘n’ Roll" dovette affrontare, oltre che sull’impatto devastante della fama e delle sue dipendenze.

Elvis trascorse gli ultimi anni della sua vita principalmente a Graceland, la sontuosa dimora a Memphis, Tennessee, che acquistò nel 1957. Graceland era più di una casa: rappresentava il simbolo del suo straordinario successo. Tuttavia, col passare del tempo, questa proprietà si trasformò in una sorta di prigione dorata.

Pur essendo circondato da amici, familiari e membri del cosiddetto "Memphis Mafia" (il gruppo ristretto di confidenti e assistenti di Elvis), il cantante viveva in un isolamento emotivo. La pressione del suo ruolo di icona, l'incapacità di trovare pace nella sua vita personale e la sua crescente dipendenza da farmaci lo resero sempre più vulnerabile.

Elvis, che un tempo era sinonimo di vigore e carisma, negli anni ’70 iniziò a soffrire di gravi problemi di salute. L'aumento significativo di peso, i frequenti episodi di insonnia e una varietà di disturbi correlati alla dipendenza da farmaci prescritti minarono il suo aspetto e la sua energia.

L'uso regolare di tranquillanti, barbiturici e antidolorifici rese il suo comportamento imprevedibile, causando alterazioni dell’umore e limitandone l’efficienza professionale. Malattie come ipertensione, glaucoma e problemi al fegato complicarono ulteriormente la sua situazione.

Nonostante questi problemi, Elvis continuò a esibirsi in concerti faticosi e impegnativi, spesso spinto da obblighi contrattuali e dal bisogno di mantenere il suo stile di vita dispendioso.

La sfera personale di Elvis negli ultimi anni fu segnata dalla solitudine e dalla mancanza di stabilità emotiva. Dopo il divorzio da Priscilla Presley nel 1973, Elvis ebbe difficoltà a stabilire relazioni durature. La sua compagna negli ultimi mesi di vita, Ginger Alden, fornì testimonianze contrastanti riguardo al suo stato emotivo: descrisse Elvis come un uomo fragile, ma determinato a riprendere il controllo della sua vita.

L'assenza di una rete di supporto stabile e autentica alimentò il suo senso di isolamento. Gli amici e collaboratori più stretti spesso temevano di metterlo di fronte alla realtà del suo deterioramento, preferendo assecondarlo piuttosto che affrontarlo.

Nonostante i suoi problemi personali, Elvis non smise mai di lavorare. Continuava a riempire arene e teatri con le sue esibizioni dal vivo, dimostrando che il suo status di icona musicale rimaneva intatto. Tuttavia, la pressione derivante dal costante bisogno di soddisfare le aspettative dei fan e dei promotori lo lasciava esausto fisicamente ed emotivamente.

Il suo repertorio si ampliò negli anni ‘70, ma Elvis non sempre riusciva a replicare l'energia degli anni precedenti. Spettacoli a Las Vegas e tournée in altre città degli Stati Uniti divennero un’imposizione più che una passione, aggravando la sua stanchezza. A peggiorare la situazione, le critiche dei media sul suo aspetto fisico e sulle sue esibizioni meno energiche colpirono duramente il suo ego.

Nei mesi precedenti alla sua scomparsa, il peggioramento della salute di Elvis era evidente a chi lo circondava. Secondo varie testimonianze, il cantante aveva difficoltà persino a respirare o camminare agevolmente. Episodi di svenimento, problemi digestivi e sintomi di ansia grave erano diventati una routine. Nonostante ciò, Elvis sembrava determinato a continuare la sua carriera, pianificando nuovi concerti e un libro autobiografico.



Si spengono i riflettori e rimangono ombre


Elvis Presley, una delle figure più iconiche della storia della musica, fu trovato morto il 16 agosto 1977 nella sua dimora di Graceland, Memphis, Tennessee. Sebbene la causa ufficiale del decesso sia stata attribuita a un arresto cardiaco, le circostanze che circondano la sua morte hanno sollevato molte domande e alimentato una miriade di teorie e speculazioni che persistono fino ad oggi.

Il Giorno della Morte

La sera del 15 agosto 1977, Elvis si trovava a Graceland con la sua compagna, Ginger Alden, e il personale della sua stretta cerchia. La giornata era stata piuttosto tranquilla: il cantante aveva trascorso il tempo leggendo libri sulla spiritualità e la fede, uno dei suoi interessi negli ultimi anni.

Nella notte, Elvis si ritirò nella sua suite privata. La mattina seguente, il 16 agosto, fu trovato privo di sensi sul pavimento del bagno della sua camera da Ginger Alden. I soccorsi furono immediatamente chiamati e, nonostante i tentativi di rianimazione, Elvis fu dichiarato morto al Baptist Memorial Hospital alle 15:30.

Il Rapporto dell’Autopsia
L'autopsia ufficiale indicò un arresto cardiaco come causa primaria del decesso. Tuttavia, fu anche riscontrato che il cuore e altri organi di Elvis avevano subito danni significativi, probabilmente a causa dello stile di vita stressante e delle sue dipendenze. Un esame tossicologico successivo rivelò la presenza di diverse sostanze farmacologiche nel suo organismo, tra cui:

  1. Barbiturici: utilizzati come sedativi.
  2. Benzodiazepine: per l'ansia e il sonno.
  3. Codeina: un analgesico oppioide.
  4. Farmaci per il controllo del peso: probabilmente collegati ai suoi sforzi per perdere peso rapidamente.

Questo mix di farmaci, combinato con la sua precaria salute generale, avrebbe contribuito all’arresto cardiaco.

La Salute di Elvis Prima della Morte

Prima della sua scomparsa, la salute di Elvis era visibilmente compromessa. Soffriva di numerosi disturbi fisici, tra cui:

  • Ipertensione cronica.
  • Problemi intestinali e digestivi, come megacolon.
  • Disturbi epatici legati all’abuso di farmaci.
  • Glaucoma e affaticamento cronico.

Il progressivo peggioramento delle sue condizioni era evidente ai collaboratori, anche se molti preferivano non affrontare la questione, lasciandolo gestire da solo il suo declino fisico ed emotivo.

Teorie Controversie sulla Morte

La morte di Elvis ha generato una serie di teorie alternative e speculazioni, spesso alimentate da incongruenze o da dettagli non sufficientemente chiariti:

Teoria della Finta Morte: Alcuni fan ritengono che Elvis abbia simulato la sua morte per sfuggire alla pressione della fama. La presunta assenza di foto ufficiali del corpo e altre anomalie riportate durante i funerali hanno alimentato questa teoria.


Negligenza Medica: Il medico personale di Elvis, Dr. George Nichopoulos (noto come "Dr. Nick"), fu accusato di aver prescritto un numero eccessivo di farmaci, contribuendo al deterioramento della salute del cantante. Nel 1980, Dr. Nick fu privato della licenza per abuso nella prescrizione di farmaci.


Sovradosaggio Accidentale: Alcuni suggeriscono che il mix di farmaci presenti nel suo organismo non fosse intenzionale, ma che il loro effetto combinato abbia portato a un arresto cardiaco.


Condizioni Preesistenti: Esperti ritengono che i problemi cardiaci ed epatici preesistenti, aggravati da stress e dipendenze, siano stati il fattore determinante.



L'Impatto Mediatico


La notizia della morte di Elvis scosse il mondo intero. Milioni di fan si radunarono a Graceland per rendere omaggio al loro idolo, creando una scena che dimostrò l’incredibile portata del suo impatto culturale. I titoli dei giornali globali riportarono la tragica perdita, mentre le vendite dei suoi dischi aumentarono esponenzialmente.

I funerali di Elvis furono un evento seguito da milioni di persone, trasformando la sua morte in un momento storico, non solo per il mondo della musica, ma anche per la cultura popolare.
Elvis Aaron Resley venne sepolto a nella sua tenuta di Graceland accanto alle tombe dei suoi genitori.


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