"L'improbabile duo diventato leggenda del cinema: "5 top canzoni dei Blues Brothers"

 Era il 1980 quando John Belushi diventato icona del cinema grazie proprio a questo film, prima, molto prima che Dan Aykroyd diventasse un "Ghostbusters" diretti da uno dei più grandi registi del decennio formarono uno dei duetti più strepitosi degli anni '80 nel film "The Blues Brothers"null un film ambientato a Chicago incentrato su questi due malviventi. Il film musicale incentrato sulla musica blues è pieno di pezzi storici e reinterpretazioni. A corolla del film apparivano mostri sacri del genere come: Aretha Franklin che grazie a questo film lanciò "Think" ,Ray Charles  e James Brown.


"Everybody Needs Somebody (To Love)"

Iniziamo con il brano più iconico: "Everybody Needs Somebody" è una reinterpretazione di un brano del 1964 di Solomon Burke, Bert Berns e Jerry Wexler. La canzone è un vibrante inno alla connessione umana, alla gioia e all'amore universale. La versione di Burke era già potente e trascinante, ma è stato il trattamento che ne hanno fatto Jake ed Elwood Blues, alias John Belushi e Dan Aykroyd, a trasformarla in un vero fenomeno culturale.
La versione dei Blues Brothers si distingue non solo per la sua vivacità, ma anche per la sua capacità di mescolare diversi stili musicali, mantenendo l'integrità del blues tradizionale pur infondendolo con un'energia rock. Questa fusione di generi ha reso la canzone accessibile a un pubblico più ampio, trascendendo le barriere tra i generi musicali e portando il blues a un pubblico moderno.
L'interpretazione della canzone nel film "The Blues Brothers" è una delle sequenze più memorabili e iconiche, con i fratelli Blues che eseguono il brano sul palco del Palace Hotel Ballroom, circondati da una folla entusiasta. Questa scena non solo cattura l'essenza del film, ma esemplifica anche il potere unificante della musica.


"Soul Man"


"Soul Man" dei Blues Brothers è un vero e proprio simbolo nel panorama musicale, un pezzo che ha segnato il film del 1980 con una scena memorabile. La canzone, nata dalla penna di Isaac Hayes e David Porter e portata al successo da Sam & Dave nel 1967, è un vero inno del genere soul che riflette la resilienza e lo spirito combattivo della comunità afroamericana del tempo. La cover dei Blues Brothers, con le voci inconfondibili di John Belushi e Dan Aykroyd, rende omaggio all'originale mantenendone l'essenza e arricchendola di una nuova, vibrante energia.
Il brano si apre con un riff di chitarra graffiante, presto accompagnato dai fiati che insieme costruiscono un suono pieno e coinvolgente. John Belushi, con la sua voce carismatica, trasmette l'intensità emotiva del pezzo, mentre Dan Aykroyd, all'armonica, aggiunge quel tocco di blues autentico che completa un arrangiamento rispettoso dell'originale ma al contempo fresco e innovativo.
La performance dei Blues Brothers nel film non è solo un momento di alta qualità musicale, ma si inserisce perfettamente nel contesto narrativo, diventando un punto di svolta per i protagonisti, due fratelli legati indissolubilmente dalla musica e dalla missione di salvare l'orfanotrofio in cui sono cresciuti. La loro avventura, intrapresa "in nome del Signore", simboleggia il potere della musica come elemento di salvezza e unione.

Dal punto di vista musicale, la versione dei Blues Brothers si attiene fedelmente alle radici del soul, pur introducendo un'energia e un'immediatezza che amplificano l'esperienza d'ascolto. L'arrangiamento, curato da musicisti di grande talento, costruisce un'atmosfera avvolgente che rende ogni performance un momento unico e indimenticabile.


"Peter Gunn Theme"

Il "Peter Gunn Theme" è uno dei brani strumentali più riconoscibili e influenti della storia della musica televisiva e cinematografica. Composto da Henry Mancini nel 1958 per la serie televisiva "Peter Gunn", questo tema è diventato un classico grazie al suo inconfondibile riff di basso e al potente arrangiamento di fiati. Il brano cattura perfettamente l'atmosfera noir e sofisticata dello show, che seguiva le avventure del detective privato Peter Gunn.

La versione dei Blues Brothers del "Peter Gunn Theme", inclusa nel loro album del 1978 "Briefcase Full of Blues" e suonata nel film del 1980, rimane fedele allo spirito originale ma con un'energia rinnovata. Il riff ipnotico del basso apre il pezzo, seguito da chitarre taglienti e una sezione di fiati vibrante che dona al tema un’impronta più rock e dinamica. Questa interpretazione esemplifica l'abilità dei Blues Brothers nel reinterpretare brani classici con uno stile fresco e avvincente, mantenendo al contempo un profondo rispetto per l’originale.


"Gimme Some Lovin'"


"Gimme Some Lovin'" è una canzone che incarna perfettamente lo spirito elettrizzante dei Blues Brothers, un vero e proprio fulmine di energia nel panorama musicale. Nata dalla penna degli Spencer Davis Group nel lontano 1966 e resa celebre dalla voce inconfondibile di Steve Winwood, questa traccia è divenuta un inno del rock e del rhythm and blues, amato per il suo ritmo travolgente e la melodia che si imprime nella memoria.

Quando i Blues Brothers hanno messo mano a questo classico, inserendolo nel loro album "Made in America" del 1980 e nella colonna sonora dell'omonimo film, hanno saputo infondere nuova vita al brano. La loro versione esplode grazie a una sezione di ottoni potente e scintillante, che si fonde alla perfezione con la voce roca e carica di passione di John Belushi, alias Jake Blues.

L'apertura del brano è un vero e proprio big bang musicale, con l'organo che introduce un groove irresistibile, capace di catturare immediatamente l'ascoltatore. E quando entra in scena la voce di Belushi, sostenuta dall'armonica di Dan Aykroyd, alias Elwood Blues, si viene trasportati in un vortice di gioia e adrenalina, ideale per scatenarsi nei live o durante le indimenticabili scene del film.

La cover di "Gimme Some Lovin'" realizzata dai Blues Brothers è un omaggio appassionato e rispettoso dell'originale, ma arricchito da quel tocco unico e distintivo che solo loro sapevano dare. La loro interpretazione non è solo un tributo a un pilastro della musica rock, ma è anche una dimostrazione della loro abilità nel dare nuova linfa ai classici, con uno stile fresco e vivace che continua a incantare fan di ogni età.


"Shake a Tail Feather"
. Ft. Ray Charles

"Shake a Tail Feather" è uno dei brani più dinamici e coinvolgenti eseguiti dai Blues Brothers. Originariamente registrato nel 1963 da The Five Du-Tones, e poi reso popolare da Ray Charles, il brano è un classico del rhythm and blues che invita tutti a ballare con il suo ritmo incalzante e i suoi irresistibili richiami vocali.

Nella versione dei Blues Brothers, che appare nel film del 1980, "The Blues Brothers", il brano viene interpretato con una straordinaria energia e un senso di divertimento contagioso. Questa versione è particolarmente memorabile per la scena in cui Ray Charles, interpretando se stesso, si unisce a Jake (John Belushi) ed Elwood (Dan Aykroyd) in una performance esplosiva nel suo negozio di strumenti musicali.

La canzone inizia con un'introduzione di fiati vibrante e un groove di batteria irresistibile, che immediatamente coinvolge l’ascoltatore. La performance vocale di John Belushi è carica di entusiasmo, mentre la sezione dei fiati aggiunge un tocco di brillantezza che rende il brano ancora più vivace. Le armonie vocali e gli scambi ritmici tra i membri della band creano un’atmosfera di festa che cattura perfettamente l’essenza del brano.

"Shake a Tail Feather" dei Blues Brothers non è solo un omaggio a un classico del soul, ma anche una celebrazione della musica e della danza come forme di espressione gioiosa e liberatoria. La loro interpretazione riesce a trasmettere un’energia contagiosa che fa venire voglia di alzarsi e ballare, rendendo il brano uno dei momenti più amati e ricordati del film.



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