"L'amore negli anni '80: 5 canzoni per una playlist tutta d'amare"



Gli anni 80 è il decennio dell'inizio della musica pop come la conosciamo oggi l'utilizzo dei primi strumenti elettronici e costellata di film e canzoni romantiche. Gli anni 80 è costellata di grandissimi artisti e di un altrettanto numero di meteore che hanno scritto o inciso canzoni che hanno fatto da colonna sonora a film diventati cult ma anche alla vita di gran parte di noi. In questo post ripercorreremo attraverso 5 brani l'amore e le passioni di questo anno psichedelico.


"Careless Whisper" - George Michael - 1984

Sarà l'intro di sax più conosciuta di sempre, sarà l'incredibile dolcezza di questa canzone ma "Careles Whisper" è sicuramente considerata da molti una delle canzoni con più fascino e più romantiche non solo del decennio ma di sempre.
Incisa nel 1984 da George Michael nell'album "Make It Big" è una canzone struggente sull'amore perduto dopo un tradimento.
"Careless Whisper" è stata scritta per gran da un giovane diciasettenne George Michael e terminata durante la collaborazione con gli Wham. Quando uscì però il duo si era già sciolto e lanciò George nella carriera da solista. Gli accrediti del brano quindi sono soli di George anche se l'assolo e intro leggendario di sax è nato dalla collaborazione col sassofonista Inglese Steve Gregory.


"You Can Leave Your Hat On" - Joe Cocker - 1986

"You Can Leave Your Hat On" è quello che si definisce una canzone icona della sensualità. Originariamente scritta nel 1972 scritta da Randy Newman non fu molto apprezzata fino alla cover del 1986 del blues-man britannico Joe Cocker, questa traccia è un capolavoro che incarna l'essenza della seduzione e del desiderio.
Il testo di "You Can Leave Your Hat On" è un esempio superbo di suggestione sottile e sensualità. Le parole di Newman sono astutamente ambigue, lasciando spazio all'interpretazione dell'ascoltatore. Il richiamo all'atto di spogliarsi e tenere solo il cappello come metafora per la nudità crea un'atmosfera di intimità e desiderio. Questo testo, con la sua combinazione di dolcezza e intensità, cattura perfettamente l'essenza della seduzione.
A sublimare il concetto è l'interpretazione di Joe Cocker  che trasforma questa canzone da semplice brano a un'esperienza emotiva intensa. La sua voce ruvida e potente aggiunge una profondità e una passione straordinarie al testo. Cocker cattura perfettamente l'urgenza e il desiderio che permeano la canzone, trasmettendo una sensazione di autenticità che risuona con l'ascoltatore.
L'arrangiamento musicale di "You Can Leave Your Hat On" è altrettanto cruciale nel definire il suo impatto emotivo. Il ritmo pulsante e seducente, unito a un'orchestrazione che mescola elementi di funk e soul, crea un'atmosfera irresistibilmente sensuale. Le sezioni di fiati enfatizzano ulteriormente il ritmo incalzante della canzone, mentre la chitarra aggiunge un tocco di grinta e passione.Oltre alla sua rilevanza musicale, "You Can Leave Your Hat On" ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura popolare. La canzone è stata utilizzata in numerose produzioni cinematografiche e televisive, diventando sinonimo di seduzione e fascino. La sua presenza in film come "9 settimane e ½" ha contribuito a consolidare il suo status di classico della musica pop.



"Reality" - Richard Sanderson - 1980

Se dovessi citare l'atmosfera romantica dei primi anni 80 è sicuramente quella di una festa tra liceali dove tutti ballano e si divertono, e di un mangianastri. Questa scena ormai diventata un cult è presente nel film, e anche qui si cita una pellicola cinematografica, "Il Tempo delle Mele" un film francese che lanciò una giovanissima Sophie Marceaux. A fare da sfondo a questa scena un'altro brano diventato leggendario "Realitiy" inciso dal cantante inglese Richard Sanderson e diventato un classico intramontabile, incantando le persone con la sua melodia malinconica e i testi profondamente emotivi.
Gli anni '80 sono stati un'epoca di fervente sperimentazione musicale, caratterizzata da una fusione di stili e suoni. In mezzo a questa effervescenza creativa, "Reality" si distingue per la sua semplicità e la sua sincerità emotiva. Questo brano dimostra che, anche in un'epoca dominata da synth e ritmi pulsanti, una melodia dolce e un testo coinvolgente possono ancora catturare l'attenzione del pubblico.La bellezza di "Reality" risiede nella sua semplicità e nella sua delicatezza. La melodia, guidata dalla voce vellutata di Richard Sanderson, è tanto dolce quanto struggente. L'accompagnamento musicale, composto principalmente da tastiere e archi, aggiunge un tocco di eleganza e nostalgia alla canzone. L'arrangiamento sobrio permette alla voce di Sanderson di brillare, trasmettendo l'emozione cruda e autentica dei testi.


"Total Eclipse Of The Heart" - Bonnie Tyler - 1983

Nel vasto panorama della musica pop degli anni '80, poche canzoni hanno catturato l'immaginazione e il cuore degli ascoltatori come "Total Eclipse of the Heart" di Bonnie Tyler. Questo brano epico ha affascinato il pubblico con la sua potente melodia, i testi intensi e l'interpretazione passionale di Tyler. La voce di Bonnie Tyler è come un'onda che ti travolge, con una forza e una passione che ti lasciano senza fiato. E l'arrangiamento musicale? Beh, è come un'orchestra che suona sotto un cielo stellato, con chitarre epiche che ti sollevano e cori che ti trasportano in un mondo di emozioni intense. Chiunque abbia mai amato, o sofferto per amore, può trovare un riflesso dei propri sentimenti nei testi di "Total Eclipse of the Heart". È come se Bonnie Tyler avesse scavato nel profondo del cuore umano e ne avesse estratto le emozioni più sincere e universali. È un viaggio attraverso il buio della solitudine e la luce della passione, un'esperienza che ti segna profondamente.


"Against All Odds" - Phill Collins - 1984

In un decennio pervaso dalla sperimentazione elettronica degli anni '80, "Against All Odds" di Phil Collins risplende come un faro di emozione pura. Questo brano, un'ode all'amore e alla resilienza umana, è un capolavoro che continua a toccare le corde emotive degli ascoltatori di ogni generazione. Gli anni '80 sono stati un'epoca di eclettismo musicale, ma "Against All Odds" si distingue per la sua semplice ma potente bellezza. In un mare di sintetizzatori elettronici, questa ballata soul si eleva come un'isola di sincerità e pathos. La melodia di "Against All Odds" avvolge l'ascoltatore in un abbraccio emotivo, guidata dalla voce struggente di Phil Collins. Gli arrangiamenti delicati di pianoforte e chitarra conferiscono al brano una tristezza commovente, mentre gli archi amplificano la sua drammaticità. I testi di "Against All Odds" raccontano una storia di dolore e speranza, di amore e perdita. Phil Collins canta con una sincerità che penetra nel cuore dell'ascoltatore, trasmettendo un senso di vulnerabilità e forza allo stesso tempo.



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