Curiosità, Stranezze e Leggende... Parte 1

La musica non è fatta solo di canzoni, o album ma anche cose...
Si definisco cose quelle "stranezze", curiosità escamotage, riti scaramantici, leggende, record e tanto altro che gli autori, cantanti, pop e rock star hanno. Questi danno vita poi a vere e proprie leggende magari non tanto per la loro musica ma proprio per queste stravaganze.


Le sciarpe di Steven Tyler


Se dico Aerosmith dico soprattutto Steven Tyler.
Il suo non essere solo un frontman ma addirittura uno showman e la sua voce graffiante fanno di lui uno degli artisti più importanti e caratteristici degli ultimi decenni. Il suo essere sopra le righe, i suoi vestiti eccentrici sono la normalità ma per Tyler all'anagrafe Victor Tallarico il marchio di fabbrica sono le sciarpe appese all'asta del microfono. Per capire questa usanza però bisogna risalire agli esordi quando gli Aerosmith non erano tali e Steven si esibivano nel 1973 al Max's Kansas City di New York quando era consueto vestirsi con camice di macramè e indossare una lunga sciarpa indiana. Ovviamente in questa sciarpa come dice nella sua autobiografia "Walk This Way" aveva fatto cucire delle tasche dove durante i concerti metteva delle pillole per non rimanere senza. Utilizzata per anni questa sciarpa una volta logora in segno di porta fortuna decise di appenderla all'asta del microfono che definisce come la sua "fidanzata". Questo rito che come dice lui pensato dalla sua "anima gitana" è proseguito anche con le sciarpe successive anche se quella prima sciarpa è ancora li appesa.


Facciamo le "corna"


Che le vecchie generazioni pensino che il rock sia "la musica del diavolo" è abbastanza un cliché noto ai più anche alle numerose leggende il gesto delle corna a differenza non ha nulla a che vedere con queste storie.
Come per i motociclisti e per i surfisti in segno di riconoscimento e di senso di appartenenza ad un gruppo: i primi con il segno della V tra indice e medio i secondi roteando il polso con pollice e mignolo aperti chiamato "Hang loose" o "Shaka Bra" che letteralmente significa "Ciao" o "Tranquillo" in Hawaiano, così il gesto delle corna è un segno riconoscibilissimo tra i Rockers di tutto il mondo. Il segno delle corna viene introdotto per la prima volta da James Dio ex cantante dei Black Sabbath e cantante solista che dal palco salutava la folla ai suoi concerti con questo gesto. Esistono due varianti ed entrambi hanno lo stesso significato cioè "I Love You" con il pollice alzato o semplicmente "Love You" con il gesto delle corna normali. Un gesto insomma d'affetto che può essere interpretato sia da una persona verso più persone o da persona verso una persona. Insomma nulla di particolarmente "diabolico".



Ammirazione "cieca"


L'ammirazione per un personaggio tanto da renderlo un modello può essere dannosa anzi molto dannosa. "Chi va con lo storpio inizia a zoppicare" è un monito  che per Elton John è ormai accertato. Se Ray Charls, Stevie Wonder la loro cecità era assodata, John Lennon senza gli occhialini diventati iconici vedeva poco e nulla ma per il baronetto della musica Elton John non è stato esattamente così. Sir Elton John aveva una vista normalissima che non richiedeva l'utilizzo di occhiali ma quando iniziò a esibirsi iniziò a utilizzarli per emulazione del suo mito d'infanzia Buddy Holly. L'utilizzo smodato e scriteriato di occhiali e lenti non adatte alla sua vista lo portò a rovinarsi definitivamente la vista e quindi rendendo necessario l'utilizzo di occhiali. Occhiali del quale è diventato addirittura collezzionista. Si dice che che sia lui il più grande collezionista di questo accessorio avendone dai più stravaganti a quelli più sobri. 


Michael Jackson dettava canzoni


Michael Jackson il "Re del Pop" era un formidabile cantante, ballerino, un ottimo showman e un ottimo autore e produttore. Il problema del buon vecchio Michael è di non saper ne leggere ne scrivere musica ne teantomeno scriverla. Michael Jackson quando aveva una canzone nuova, la componeva a mente e suonava gli strumenti ad orecchio. Andava nello studio musicale e cantava note ed accordi ai musicisti che riproducevano e trascrivevano i suoni voluti dal Re del Pop.

Il Jazz non è improvvisazione


"Il Jazz è l'essenza dell'improvvisazione", "I veri Jazzisti improvvisano"; questa è la narrativa che ci hanno sempre raccontato e forse ha anche un certo fascino, ma siamo sicuri che i vari Louis Armstrong, Duke Ellington e Nina Simone? Questi jazzisti sostenevano di non conoscere la musica ma che le loro opere erano dovute ad improvvisazione. La società dell'epoca era profondamente razzista e impediva alla comunità afro-americana di esprimersi a pieno. La musica Jazz era una musica colta a livello della musica classica Europea e americana. La musica per gli afro-americani era l'unica soluzione per uscire dalla ghettizzazione e dalla povertà per questo motivo si videro costretti a mentire. Louis Armstrong infatti incise per la prima volta nel 1926 il brano "Cornet Chop Suey" dichiarando di averlo assieme alla sua band suonato improvvisando. Nel 1992 però venne ritrovato lo spartito della stessa canzone.


Commenti

Post più popolari