La vita ci insegna che spesso dalle difficoltà e dai momenti bui e tristi possono arrivare le cose migliori. Gli Ac/Dc e l'album "Back In Black" ne potrebbero essere un esempio. Molti gruppi dopo la morte del loro leader non ebbero la forza di reagire e mai tornarono quelli di prima, sorte diversa toccò al gruppo australiano degli Ac/Dc che dopo un periodo sabbatico di qualche mese tornarono, dopo la morte di Bon Scott in un tragico incidente aereo, con una nuova voce e un nuovo album. Nel 1980 uscì "Back In Black" un successo planetario mostruoso venendo riconosciuto con 3 dischi d'oro (2 in Spagna e uno in Polonia), in 10 paesi dischi di platino tra cui l'Australia ben 24 e l'Italia con 3 dischi di platino e un disco di diamante in Canada. Con più di 50 milioni di copie vendute "Back in Black" e la 77 posizione nei dischi più belli di sempre per la rivista Rolling Stone è diventato il secondo album più venduto di sempre dietro solo a "Thriller" di Michael Jackson.
Curiosità
"Back In Black" è un album del 1980 letteralmente ritorno in nero causa morte del primo frontman Bon Scott, fu il primo aulbum con la nuova voce di Brian Johnson. Un album che racchiude la medesima potenza coi riff di chitarra di Angus Young, ormai diventati un vero e proprio marchio di fabbrica del gruppo, dei precedenti. I temi trattati sono si il lutto e il dispiacere ma anche quello della rinascita e dell'edonismo.
Originariamente l'album era destinato ad essere inciso interamente a Londra agli E-Zee Hine Studios (dove oggi alloggia uno dei set a tema Harry Potter) ma problemi di indisponibilità di nessuno studio di registrazione disponibile nella capitale britannica intervenne il governo delle Bahamas che propose alla band di registrare nella capitale Nassau ai Compass Point Studios, dove oggi invece è stato costruito un resort, dandogli benefici fiscali che in nessun'altra parte del mondo avrebbero ottenuto.
In occasione di un cambio di cantante o di una scomparsa tragica come quella di Bon Scott, ci si chiede spesso quale sia l’apporto dato dagli stessi prima del disco che non li avrebbe visti protagonisti. Ma mentre per DiAnno su "The Number Of The Beast" o per Ozzy su "Heaven And Hell" la risposta è affidata a congetture e dietrologie per lo più infondate, si sa con precisione che Bon Scott stava scrivendo i testi per il nuovo album (i cui appunti furono restituiti alla famiglia da Angus in persona) e che si presentò in studio una settimana prima di morire, offrendosi di suonare la batteria e contribuendo a creare l’ossatura delle future "Have A Drink on me" e "Let Me Put My Love Into You".
Mutt Lange non è solo il responsabile di un suono che ha fatto scuola e ha decretato il successo di un disco immortale, ma è stato anche l’ispiratore dei versi iniziali dell’opener "Hells Bells". In seguito a una terribile tempesta che imperversava sulle Bahamas, Lange se ne uscì con l’espressione “tuono roboante”, lo stesso “rolling thunder” che ispirò Johnson insieme alla “puorin’ rain” e al “comin’ on like a hurricane”.
Un'altro aneddoto è quella della celeberrima campana di "Hells Bells". Lidea iniziale era quella di utilizzare i rintocchi del Big Ben di Londra, diedero tutte le istruzioni ai tecnici del suono he piazzarono ben 24 microfoni attorno alla campana per catturare il suono del rintocco, ahimè le registrazioni furono pessime tanto da convincere la band di gettare le registrazioni e di far costruire una campana in una fonderia di Nassau, in breve tempo fu finita e fu personalizzata diventando così la "campana AC/DC" utilizzata tutt'oggi anche nei concerti.
Anche gli animali cercarono di fare parte del disco, in qualche modo. Quando i ragazzi della band non dovevano evitare le continue intrusioni di grossi granchi negli studios, venivano infatti infastiditi da stormi di uccelli. Il caso più eclatante fu durante le registrazioni della famosa campana. Dopo il fallimento del campanile a Londra e prima della realizzazione della propria campana personale (presente per tanti anni ai loro show) le registrazioni della campana di un’altra chiesa vicina agli studios venne più volte resa vana dal caos generato da uno stormo di uccelli che si alzava ogni qual volta lo strumento di ottone batteva i suoi rintocchi.
Dopo la battaglia di Mogadiscio del 1993 in Somalia, il pilota di un elicottero abbattuto di nome Michael Durant fu catturato dalle forze nemiche e selvaggiamente picchiato per poi essere lasciato a morire nella zona bombardata. I suoi compatrioti sapevano che gli AC/DC erano la sua band preferita e così attaccarono delle casse agli elicotteri sorvolando le case ove il pilota era tenuto prigioniero, trasmettendo a tutto volume "Hell’s Bells". Seppur con le gambe e la schiena rotte o seriamente danneggiate, questo dono dei suoi commilitoni gli diede la forza di trascinarsi dove potessero vederlo ed esporre la propria maglietta, venendo così individuato e riportato alla base, dove riuscì a guarire.
Uno dei singoli più celebri dell'album "Back In Black" in realtà è nato molto prima dell'incisione dell'album, il riff iniziale, infatti, era utilizzato molto tempo prima da Angus come riscaldamento prima dei concerti o delle prove.
Un altro singolo dell'album è entrato nel "Guinnes dei primati". La canzone "You Shook Me All Night Long" ("Fammi Fremere Tutta la Notte") è stata la canzone più passata negli Strip Club statunitensi....Sarà il groove o le liriche ma credo che non sia una coincidenza.
Tracce:
"Back In Black" è un album contenente 10 tracce per una durata di 41 minuti e mezzo da cui sono stati estratti 6 videoclip girati a Breda in Olanda. Tutti i brani sono stati scritti da Brian Johnson, Angus Young ed il fratello Malcom.
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