L'album "Americano" del Boss

 

Nella profonda america, lontana dalle coste della California, lontana dalle luci sfavillanti e dai colletti bianchi di New York City c'è tutta un'altra America fatta di deserto campi e grandi metropoli industriali. Se Bob Dylan era il menestrello dei paesi del sud il vero e proprio rappresentante della classe operaia è "Il Boss": Bruce Sprigsteen.

Bruce nei suoi album canta il profondo disagio di quelle città un ribelle di tutto quello che è il sistema socio-economico e politico americano negli anni 70-80.

In questo contesto non fa certo eccezione il suo album più famoso: "Born in The U.S.A" un album del 1984 il quale ha avuto un enorme successo venendo riconosciuto con 2 dischi d'oro, diversi dischi di Platino in 13 paesi, e un disco di diamante.



L'album

"Born in the U.S.A" è stato un album di rottura con gli album precedenti fatti di suoni cupi e malinconici, questo è un album energico, divertente ma allo stesso tempo di grande impatto molto lontano dai suoni country soliti tanto che l'album è stato inserito all'85º posto nella Lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone mentre il singolo "Born in the U.S.A." al 275º posto nella classifica delle canzoni.

Bruce Springsteen, in un'intervista a Rolling Stone nel dicembre 1984, disse sull'album:


"Penso che ciò che sta succedendo ora è che la gente ha voglia di dimenticare. C'è stato il Vietnam, c'è stato il Watergate, c'è stato l'Iran, siamo stati sconfitti, ci hanno fatto pressione e per finire siamo stati umiliati. Penso che la gente abbia bisogno di provare sentimenti positivi nei confronti del proprio Paese. Ciò che sta accadendo ora, a mio parere, è che questo bisogno, che è una cosa bella — viene manipolato e sfruttato. Vedi la campagna elettorale di Reagan in TV: "It's morning in America", è mattina in America. E ti viene da dire, be', è mattina a Pittsburgh. Non è mattina sulla 125esima Strada a New York; è mezzanotte, ed è come se ci fosse una luna nefasta in alto nel cielo. Ecco perché quando Reagan ha fatto il mio nome in New Jersey l'ho percepita come un'altra manipolazione, e ho sentito il dovere di dissociarmi dalle parole gentili del presidente"
Dall'album "Born In the U.S.A" vennero estratti ben 7 singoli: oltre a "Born in The U.S.A" che da titolo all'album ci sono brani di grandissima fattura quali: "Dancing in The Dark", "My Hometown", "I'm On Fire" e brani meno celebri quali "I'm Going Down", "Glory Days" e "Cover Me"



Curiosità:


Una delle grosse curiosità in anzi tutto riguarda la copertina. Ebbene si secondo una leggenda il fotografo Annie Leibovitz che scattò la foto mentre Bruce Springsteen urinava sulla bandiera americana. Ovviamente era leggenda dovuta più che altro dalla posa e dalla prospettiva ma in realtà questo non accadde.

"My Hometown" o meglio il suo video è stato girato in una sua vecchia casa e nel suo cortile al 39 ½ Institute St., Freehold, NJ

"Born In The U.S.A" era una canzone di protesta e di scherno contro gli Stati Uniti, scritta dal punto di vista di un ex militare al ritorno dal Vietnam incapace di reinserirsi nella società, molti però lo hanno considerato un inno pro U.S.A a partire dal presidente Reagan.

"No Surrender" che divenne la canzone portante della campagna di John Kerry nella sua fallito tentativo presidenziale del 2004 e Bruce si esibì persino in una manifestazione in Ohio nonostante all'epoca della sua scrittura Bruce Springsteen se ne guardava bene dallo schierarsi politicamente.

"Cover Me" fu scritta originariamente per Donna Summer. Tuttavia, il manager di Springsteen, Jon Landau, gli consigliò di tenerla per sé. Un buon consiglio, dato che la canzone è stata pubblicata come singolo e ha raggiunto la posizione numero 7 nella classifica di Billboard.

"Dancing In the Dark" è stata scritta sotto frustrazione. Il manager Landau portò alla disperazione Bruce perchè nell'album mancava ancora una hit da portare come singolo, la cosa strana è che per quell'album furono registrate ben 70 brani.

Il video di "Glory Days" è stato girato nella cittadina di Hoboken (New Jersey) con tanto di baristi del luogo che lavoravano da Maxwel.




Tracce


  1. Born in the U.S.A.   4:39
  2. Cover Me   3:26
  3. Darlington County   4:48
  4. Working on the Highway   3:11
  5. Downbound Train   3:35
  6. I'm on Fire   2:36
  7. No Surrender   4:00
  8. Bobby Jean   3:46
  9. I'm Goin' Down   3:29
  10. Glory Days   4:15
  11. Dancing in the Dark   4:01
  12. My Hometown   4:33





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